Perché dovresti vendere su eBay e non su E-commerce?

La scorsa settimana in QUESTO articolo abbiamo visto come alcuni settori non possano più rimandare la loro presenza on-line. I motivi sono tanti, dal più “banale” aumento di fatturato tramite un canale diverso rispetto al negozio fisico, fino ad arrivare alle mutate abitudini di acquisto delle persone che, con il passare degli anni, stanno ridisegnando la mappa del commercio così come lo conoscevamo fino a 10 anni fa.

La vendita online è quindi, soprattutto, un’opportunità. Già il riuscire a raggiungere persone lontane dal nostro negozio e dalla nostra città, volendo anche in un altro continente, è qualcosa che fino a quindici anni fa era impensabile per una micro-impresa.

Ma come si fa a vendere online?

Probabilmente avrai ricevuto qualche telefonata di agenzie pubblicitarie che ti promettono di mettere in piedi un sito in poche settimane, con una spesa tutto sommato accettabile…ti hanno promesso di posizionarti nelle ricerche di Google in prima pagina entro un raggio di 200 km…ti hanno promesso mari e monti. E tu, abituato “a non avere padroni” hai pensato che avere una tua vetrina online, senza commissioni da pagare, con un investimento iniziale minimo, potesse essere un buon inizio…perché dovrei vendere su eBay, con le sue regole, le sue commissioni?

Ok, mettiamo in piedi un e-commerce. Facciamo due conti veloci.

La costruzione del sito diciamo che la facciamo low-cost: un amico con poche migliaia di euro ci mette su qualcosa di carino. Tuttavia, un sito che nasce oggi non avrà traffico, sostanzialmente nessuno lo vedrà se non portiamo utenti e visitatori tramite la pubblicità.

L’investimento pubblicitario necessita di competenze: Google o Facebook? Usiamo altri canali meno battuti? Qual è la strategia e il target di riferimento? Per rispondere a questa domanda o abbiamo studiato, o andiamo a caso oppure ci rivolgiamo a un professionista. Se si opta per l’ultima soluzione, quindi un professionista con un costo mensile, è una spesa che andrà a sommarsi all’investimento pubblicitario che intendiamo  affrontare per lanciare il nostro e-commerce.

Il budget pubblicitario che dovremmo considerare mensilmente per ottenere dati e conversioni sicuramente non è trascurabile: se pensi di cavartela con poche decine di euro al mese, non avviarti proprio. Una spesa troppo bassa è praticamente inutile. Insomma, dopo tutte queste spese non sei ancora partito e le conversioni, a meno che non hai trovato il prodotto del secolo e per pura fortuna sei riuscito a mettere in piedi una strategia di marketing efficace e a basso prezzo, sono sporadiche o quasi nulle.

E invece su eBay come funziona?

Spesa iniziale pari a zero. O quasi. Iniziare a vendere su eBay non ha nessun costo di avviamento, al massimo potrai affrontare la spesa fissa del negozio base di circa 25 euro mensili. L’investimento reale è il tuo tempo. Quanto tempo sei disposto a utilizzare per imparare a vendere su un marketplace che, senza bisogno di investimenti pubblicitari tuoi, ha un traffico di utenti di circa 2 milioni di persone?

Il vero vantaggio di piattaforme come eBay è che tutto il lavoro di user-experience, di traffico utenti, di funzionamento tecnico (come i carrelli), sono già ampiamente collaudate.

Eh ma su ogni vendita prendono almeno il 15%… e tu quanto dovrai spendere in pubblicità e sponsorizzazioni affinché qualcuno possa visitare il tuo sito?

Gli investimenti per gli e-commerce sono a lungo termine: investo oggi per raccogliere i frutti da due o tre anni. Il riscontro di una vendita su eBay si consuma al massimo entro qualche settimana. Se l’inserzione è stata fatta nel modo corretto, se l’oggetto che ho messo in vendita è un prodotto ricercato e ho studiato l’andamento del fatturato su Terapeak, ho idea di quale sia il target di riferimento, i risultati non tarderanno ad arrivare.

Come per un e-commerce tuttavia è sbagliato pensare che la vendita tramite marketplace, che sia eBay o Amazon, possa essere improvvisata. Né che ci siano strade “facilitate” come può essere l’idea romantica del dropshipping che con il minimo sforzo di fanno soldi a palate. Non mi stancherò mai di dirlo: è solo fuffa.

Il dropshipping si basa su un business di cui non hai il controllo, se il fornitore chiude, chiudi anche tu.  Devi per forza vendere gli oggetti che i vari fornitori mettono a disposizione, non puoi scegliere. Inoltre i margini sono irrisori e alla fine dell’anno anche con un fatturato molto alto, quello che rimane sono briciole. Senza contare che, ovviamente, su quei fatturati bisogna pagare le tasse.

eBay e e-commerce possono coesistere?

Certo che sì. Ma a tempo debito. La nascita di un e-commerce si può considerare un passo di crescita per un’attività già avviata, che conosce come funziona il mondo dell’online e ha la disponibilità economica per fare un vero e proprio investimento. E’ possibile averlo, anche solo come backup, ma con la consapevolezza che ci vorrà tempo affinché possa avere una sua autonomia di fatturato.

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Un saluto da Max!

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